SPAZIOMINIMO

Un’idea, un progetto, una passione.
Creato per rivalutare i piccoli borghi attraverso l'arte, la cura e il design.

PICCOLA GALLERIA D’ARTE DI 20 METRI QUADRI.

Spaziominimo si trova a Lusignana, un piccolo borgo antico del comune di Filattiera,sui monti dell’Appennino tosco-emiliano che ha subito negli anni un processo di spopolamento. Da qui l’idea di creare uno spazio dove presentare iniziative e organizzare eventi per dare nuova vita al territorio assieme a tutti i compaesani e a coloro che sono interessati.

Mostra in corso
20 Luglio - 15 Settembre 2024

“SOVRAdiSÈ: IL SOPRA E L’OLTRE”

Sette professinisti di diversa età e formazione presentano la loro riflessione sul rapporto dell’artista con ciò che rimane del sacro nella contemporaneità, usando le tecniche del loro mestiere, sia nella forma di libro d’arte che di quella della pittura o della scultura.

A cura di Alberto Maria Prina,con un testo critico di Alessandra Alliata Nobili espongono le loro opere: Alessandra Angelini, Giovanni Canu, Virginia Dal Magro, Fernanda Fedi, Gino Gini, Alberto Maria e Jacopo Prina.

Il dibattito su arte e sacro, recentemente emerso all’attenzione non solo degli specialisti, viene sempre impostato sul rapporto tra fede e religione ma si può avere un senso del sacro indipendente dalla sfera religiosa?

Nel dibattito sull’argomento viene attribuito all’espressione della religiosità la responsabilità di avere perso il rapporto con l’arte contemporanea. Ma non è ribaltabile il concetto?

Non è l’arte contemporanea che ha perso la capacità e abbandonato l’intenzione di “parlare” oltre il proprio ristretto sistema?

Mostra passata
7 - 27 Agosto 2023

“FOSSILI: LIBRI D’ARTISTA”

Mi è sempre dispiaciuto gettar via libri. Per cultura e tradizione essi rappresentano il sapere ed il loro valore simbolico non mi appare troppo sminuito dal fatto che gran parte del pubblicato sia banale e a volte sgradevole. Allora li salvo, alcuni ovviamente: i prescelti che il caso invia alla mia opera di fossilizzazione, di mummificazione secondo i canoni illusori del fermare il tempo che hanno caratterizzato la nostra storia e che sono dopotutto un metodo antico di preservazione della memoria.
Alberto Maria Prina

BISOGNO DI INFINITO E DI CERTEZZE

Al mio Paese le certezze erano tre: il Parroco,il Medico,la Maestra.
Il Parroco ci dava i principi con cui operare, il Medico ci permetteva di vivere e la Maestra ci forniva le basi per poter stare nel mondo con il nostro lavoro. Il campanile batteva il ritmo dei nostri valori: inclusione,solidarietà,tutela dei beni comuni.
La condivisione dei problemi li rendeva più accettabili e risolvibili: c’era chi accendeva la stufa e preparava il caffè per il vicino, chi la sera passava a consegnare le medicine a chi ne aveva bisogno con una scusa sempre diversa per dire un ‘Come stai?’, chi si prestava a gestire pratiche più complesse,dando gratuitamente consigli di investimento o di lavoro. Ricordo all’ora dei pasti un via vai di pentole coperte e fumanti che raggiungevano la casa del vicino ammalato, solo o semplicemente troppo occupato.
Certe cose sembrano resistere solo in borghi come questi, fuori dal tempo.
Lavoriamo insieme per mantenere in vita i nostri piccoli Paesi nella certezza che qui ritroviamo i valori che fanno bella la vita.
Loredana Sarti